Così, dopo una settimana in quella splendida isola che è Rodi, dopo altri sette giorni passati a ciondolare per casa, manifestando a intervalli regolari il mio desiderio di riprendere l'aereo e tornar via, facendo lavatrici e curandomi i millemila eritemi portati a casa come souvenir di cui avrei fatto volentieri a meno, oggi si è (quasi) ricominciato.
E ieri sera, dopo essermi ripetuta che si sarebbe trattato di soli 5 giorni a ritmo blando prima di una nuova settimana di puro e sano ozio senza sveglia puntata, sono andata letto serena (ma con il collo bloccato perchè sempre più smesso mi dimentico di avere superato i vent'anni da un pezzo e di non avere più il fisico per far troppa festa).
Poi stamattina - contrariamente a quanto diceva il piano ferie - mi sono trovata in studio l'avvocato che ha pensato bene, per darmi una sorta di anticipazione della stagione autunno/inverno 2013, di farmi saltare a piè pari la pausa pranzo. E la serenità è andata a farsi benedire, insieme al piatto di pasta al pomodoro che avevo iniziato a pregustare già a metà mattina. Vero che oggi, come ogni lunedì che segna un nuovo inizio, era in programma il primo giorno di dieta, ma è anche vero che l'organismo si deve abituare e questi passaggi bruschi dal troppo tutto al niente di niente non fanno bene nè al mio metabolismo nè al mio umore. Ma tant'è. Tra quattro giorni sono di nuovo in ferie. Tiè.
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