lunedì 28 gennaio 2013

Questo finesettimana ho imparato che...

1 – Il buongiorno si vede dal mattino. Non è buongiorno senza crostatina al cioccolato.

2- La roba sporca non salta da sola dal cesto della lavanderia alla lavatrice.

3 – Le sopracciglia come le fa l’esperto della Benefit, nessuno mai.

4- Mangiare sushi da sola sul divano il venerdì sera fa poco "Sex and the city" e molto "sedotta e abbandonata". Specie se dopo ti devi pure mettere a stirare. 

5- Una tazza di infuso “lampone e vaniglia” prima di dormire ti riconcilia con il mondo. 

giovedì 24 gennaio 2013

Ho deciso di farmi un regalo.
Perché io mi voglio bene. 
Sarò una persona migliore. 
E con delle sopracciglia bellissime. 




martedì 22 gennaio 2013

Colazione da Bri

Regali degli amici: tre caffettiere, quattro pacchi di thé, due tazze da latte con abbinata tovaglietta, millemila tazzine da caffè e una borsa della spesa con prodotti biologici per la colazione (giuro!).

venerdì 18 gennaio 2013

Guardando in bocca a caval donato

Ci tenevo a dirvelo: nessuna crema corpo e - incredibile ma vero  - nessun bagnoschiuma.
A conferma del fatto che con le minacce si ottiene sempre tutto non puzzo.
E poi un pigiama e una tuta… che sommati alle due tute e alla pigiama presi ai saldi la dicono lunga sulla mia vita mondana. Per la serie non c’ho una beata fava da mettermi per uscire, però in compenso sto in casa con una tutina sparkling - ho detto spakling, non kitsch - che lasciate stare.
Ah, mi hanno regalato pure due ingressi al centro benessere con annesso massaggio rilassante perché dicono di vedermi un po’ troppo tesa ultimamente. Dicono gli altri eh...

martedì 15 gennaio 2013

Comunicazione di servizio 15/01/2013

A caval donato non si guarda in bocca ma, se potete (e ve lo chiedo per pietà), astenetevi dal regalarmi bagnoschiumi e creme corpo.
Sì, invece, a libri e cd. No segnalibro in finto legno.
Andate, approfittate dei saldi per farmi un bel regalo e rendetemi felice. Grazie.

Canzone del giorno: Material Girl (Madonna, Like a Virgin, 30 gennaio 1985)

domenica 13 gennaio 2013

Questo weekend non s'aveva da fare.

I segnali c'erano stati ma noi, testardi come solo due capricorno insieme sanno essere, abbiamo deciso di ignorarli.
Lo squaraus (prima) e l'immancabile rogna lavorativa del venerdì  alle 20.10  che ha costretto Mr. M a fare notte per scrivere una ca**o  di opposizione in scadenza lunedì (poi) avrebbero dovuto indurci a rinviare. Ed invece Mr. M ha deciso che io avrei comunque avuto il mio regalo di compleanno anticipato e che quei due giorni alle terme, in realtà, ce li meritavamo come il pane. Che così, per inciso, era (ed è) verissimo.  Per cui ce ne siamo andati a Sirmione. 
Bene. Tutto bene. Almeno fino alle sei di ieri pomeriggio, fino a quando cioè si rimaterializza la rogna lavorativa che ci costringe a fare ciao ciao con la manina alla nostra domenica fuori porta (la domanda sorge spontanea: ma com'è che siamo sempre noi i soliti fessi a cui metterla in quel posto?).
Weekend rovinato: serata a imprecare contro il mondo intero (l'obiettività, questa sconosciuta), niente Aquaria, niente due giorni pieni di relax, niente spina staccata... e fu così che tornammo a casa. Sigh. Sob.

venerdì 11 gennaio 2013

Non tutto il male vien per nuocere.

Ciao, sono quella che ieri ha avuto un pomeriggio di merda (nel senso letterale del termine...) che a momenti manda all'aria il weekend ad alto tasso rigenerante organizzato da Mr. M alle terme di Sirmione per festeggiare, con qualche giorno di anticipo, il nostro 32esimo compleanno.
Grazie al cielo (e alla giornata sul divano) mi sono ripresa. 
Esultate: andrò alle terme e, per di più, c'andrò con la pancia sgonfia. 

mercoledì 9 gennaio 2013

Cose che succedono

Si, sono cose che succedono. Sempre a me, ma succedono.
E il fatto che sia voluta entrare in tutti i costi in un pantalone taglia 44 ché “tanto poi cede” non c’entra, giuro.
Erano ceduti per davvero.
Anzi, hanno ceduto così tanto che si sono scuciti dal cavallo. Ok, scuciti è un eufemismo. Sbregati di brutto rende meglio l'idea. Tipo che ho passato la parte restante del pomeriggio seduta con le gambe accavallate strette strette per evitare che prendesse aria e, soprattutto, che si potessero accorgere che io effettivamente ce l'ho normale e mica d'oro.
Che vabbé che c’ho il conto quasi in rosso, ma quando dicevo che a breve sarei rimasta in mutande io intendevo in senso figurato. Ed invece…

martedì 8 gennaio 2013

Anno nuovo, testa nuova.

Detto, fatto. Anno nuovo, testa nuova. Perché il cambiamento, si sa, parte sempre da lì.
E perché  da qualche parte bisogna pur cominciare.
Caschetto asimmetrico lungo. Un taglio proprio figo, una testa iper glamour. Almeno fintanto che è durata la piega fatta dalla parrucchiera. Dopodiché, in men che non si dica, sono passata all'avere un taglio strafigo a all'avere in testa una sorta di scopino per il cesso.
Come dite? Conta quello che c'é dentro la testa? Ok, apposto... Sarà bene che vada a comprarmi una piastra.

venerdì 4 gennaio 2013

Gold is the answer

Questo post lo scrivo su indicazione di Collega Preferito che ritiene che le mie considerazioni sul perché GF (di cui mi rendo conto solo ora di non avervi mai parlato…) riscuota così tanto successo non possano restare parole al vento ma debbano essere messe nero su bianco affinché ne rimanga memoria.
Così, giusto perché se mai un giorno mi dovessero scoprire e GF dovesse riconoscersi  nella descrizione di questo post, una bella denuncia non me la leva nessuno. Mi pare una cosa molto sensata in effetti.
Che poi, e non lo dico per pararmi il culo ma per dovere di completezza, io con GF ci vado anche d’accordo, niente da dire (se escludiamo il segnalibro in finto legno con scoiattolino intarsiato - giusto per non fornire indizi). 
Comunque sia, GF è, come avrete intuito, una collega. Una collega bella, molto brava e molto stimata dal Grande Capo.

Magra, dimenticavo che è anche magra. Un magro di quelli che però se fossi un uomo mi susciterebbe un solo pensiero: quello che si possa rompere da un momento all’altro. Perché io, se fossi uomo, preferirei di gran lunga avere anche un po’ di carne tra le mani (ma io, come dire, non sono molto obiettiva...)

Ma dicevamo di GF. Seriamente: lei è davvero in gamba, è precisa, puntuale, affidabile, dedita al lavoro che in confronto Stakanov era un pivellino; tutti riconoscono i suoi meriti, tessono le sue lodi e se la contendono apertamente.
E io – che ultimamente mi sto facendo il culo come una capanna un capannone e ciononostante continuo a contare meno di zero -  non posso  fare a meno di domandarmi se la differenza tra me e lei stia solo nella taglia. E se ci fosse altro? Se per caso lei ce l’avesse  d’oro (da qui GF, abbreviazione di GoldFiga)? [1]
Perché per me, che sono altrettanto precisa, puntuale e affidabile, ma che come il 90% della popolazione femminile mondiale ce l’ho normale e cerco di avere una vita anche al di fuori dell'ufficio, per me  - dicevo - mica ce li hanno tutti 'sti riguardi. Anzi, io sono quella fessa pronta a prenderla sempre in quel posto. Quella che la sera prima della cena di studio ha pure fatto le consegne dei pacchi dono in nome e per conto del Grande Capo perché Bartolini e UPS sono passati di moda.
No, no, ma io me la vedo GF mentre gira con il pellicciotto vestita a festa a consegnare salami in giro per il mondo…





[1] Il come farebbero a saperlo è cosa su cui – giuro – non mi sono fermata a riflettere.

giovedì 3 gennaio 2013

Primo post dell'anno nuovo*

Caro 2013 che, almeno per queste prime 48 ore lavorative, assomigli moltissimo agli ultimi due mesi del 2012 [1], ricordati che l’altra sera, allo scoccare della mezzanotte, io e te ci siamo fatti grandi promesse… tu ci hai tenuto a dimostrarmi, fin da subito, che saresti stato un anno brillante (vedi foto su instagram) e io ti ho detto che mi sarei fidata.
Ora, caro 2013, visto che ci siamo ripresi da bagordi e festeggiamenti, che facciamo? Cominciamo a far sul serio?
Io ho solo bisogno, assolutissimamente bisogno per la verità, di fermarmi a respirare e di riprendere il controllo della situazione. Poi magari, giusto perché la mia voglia di cambiamento sia tangibile, taglio pure i capelli. E poi sono pronta per le grandi cose da fare insieme di cui si è detto.
Ti avviso quando esco dal parrucchiere così poi non mi fai aspettare troppo, ok? Sono certa che non mi deluderai…



[1] Non mi lamenterò del fatto che sono l’unica dello studio a non aver fatto neanche mezza giornata di ferie né dell’aver passato il primo giorno dell’anno in preda all’ansia per quei faldoni che giacciono minacciosi sulla scrivania e che  - ahimè – dopo tanto rinviare è purtroppo arrivato il momento di aprire. Non mi voglio lamentare, non mi voglio lamentare, non mi voglio lamentare. E voi  che vi siete fatti tre/quattro giorni a casa continuate pure a dirmi che c’ho l’aria stanca e sembro tesa, fate pure: non mi lamenterò. Non mi voglio lamentare, non mi voglio lamentare, non mi voglio lamentare.


* sottotitolo: Minchia che fantasia, oh.