mercoledì 26 giugno 2013

Pausa caffé

Ho messo da parte pregiudizi e velleità artistiche (inutile insistere, il mondo del muto non fa per me...) e, su invito di Sapientino, sono scesa a bere un caffè con lui e Nunzia.
Questa di per sè potrebbe essere già una notizia: la prima pausa caffè dopo 27 giorni lavorativi e mezzo. Per la serie: "meglio tardi che mai".
Ma la cosa veramente degna di nota è che per la prima volta, dopo 27 giorni lavorati e mezzo, non ho avuto voglia di prendere a capocciate Nunzia. Beninteso, non è escluso che lo faccia in altre occasioni ...ma almeno per questa volta è salva.
Ditemi brava.

lunedì 24 giugno 2013

Non ho l'età

Non ho l'età, non ho più l'età. Non ho più l'età per far le quattro di mattina per due weekend di fila.
Due sabati fa: finesettimana al mare con le ragazze, tacchi troppo alti e un mojito di troppo. Risultato: gambe come mazze e piedi massacrati.
Sabato scorso: torneo di beneficenza, 34 squadre di rugbisti (leggi: concentrazione di testosterone nell'aria ai massimi storici) e fiumi di birra. Circa 2000 litri. Un quarto dei quali spinati dalla sottoscritta dalle 10 alle 3 no stop. Stesso risultato del sabato precedente più ormonella a mille.
E la consapevolezza che tutto sommato, nonostante l'età, nonostante le 18enni in minishort fucsia, posso ancora dire la mia (e no, non erano tutti ubriachi, giuro!)

venerdì 21 giugno 2013

Sono una donna, non sono una santa

...che poi mi scoccia passare per una lamentosa spaccaballe a cui non va mai bene niente (cosa che in realtà sono dalla nascita ma che fino a questo momento ero riusvita  nascondere abbastanza bene) ma Venezia  con il caldo, un mezzo tacco, due cosce come prosciutti che si sfregano come se non ci fosse la dermolabocaina e un tasso di umidità del 200%  cavarebbe le peggio cose anche dalla bocca dei santi.

mercoledì 19 giugno 2013

Mi sciolgo (sottotitolo: hai voluto la bicicletta?)

C’era un tempo in cui mi muovevo sempre in auto con l’aria condizionata a palla.
Ora è evidente che quando smaniavo per l’arrivo dell’estate non ho considerato:
1. che quei tempi sono andati e che ora al lavoro si va in bici, nonostante i 30 gradi all’ombra e l’umidità del 200%;
2. che il condizionatore di casa non funziona;
3. che in ufficio non c’è il condizionatore.
Tutto questo per dire che adesso credo di essere legittimata a lamentarmi per il troppo caldo.
Così, giusto per mettere le mani avanti con chi mi dice che non mi va mai bene niente.

lunedì 17 giugno 2013

Ho (avevo?) una relazione complicata con l'armadio (sottotitolo: 'ndo vai se l'app giusta non ce l'hai?)

Io non ho niente da mettere.
Ok, no, non è vero. Devo ricordarmi di quella volta in cui per scaricare (quasi) tutta la roba primaverile / estiva recuperata da casa dei miei mi sono fatta cinque volte su e giù dal terzo piano carica come un mulo.
La verità è solo che non riesco a ricordarmi quello che ho, come abbinarlo, non riesco a ricordarmi perché l’ho comprato, né quanto pensavo di pesare quando l’ho comprato.
Un mix tra alzaheimer, propensione al disordine e incapacità cronica a fare gli abbinamenti (nonostante quello che per anni abbiamo fatto credere a Collega Preferito).
Il risultato è che nella mia cabina armadio, per un motivo o per un altro, il caos regna sempre sovrano. Sovrano incontrastato per l’esatezza...nonostante i vari accorgimenti, i contenitori organizza biancheria e le “prove della sera prima”.
Ma forse ho trovato la soluzione. Girovagando per internet alla ricerca di idee e dritte per tentare di dare un senso al guardaroba, per organizzarlo secondo una logica che si possa definire tale e un pochino meno generale di “autunno-inverno/primavera-estate”, saltellando da una pagina web all’altra, mi sono infatti imbattuta in questo articolo sulle fashion app dove, tra le altre, si parla anche di un’applicazione che permette di catalogare per benino le cosine dell’armadio ed “organizzare degli outfit predefiniti in modo da non dimenticarli”.
Potrebbe essere la svolta. E la volta buona che ripesco da chissà dove quella t-shirt che ho portato tutta l’estate scorsa e che ho conservato con così tanta cura da non riuscire più a trovarla!

giovedì 13 giugno 2013

Dove eravamo rimasti?

ah sì...
... a un'estate che tardava ad arrivare e che poi - come era prevedibile essendo giugno inoltrato - è esplosa tutta in un colpo, mentre io avevo ancora tutti i sandali a casa dei miei.
...al confronto tra i vecchi colleghi e quelli nuovi. Non c'è storia, non ci può essere confronto tra Collega Preferito e il tizio (che ribattezzeremo Sapientino) che si è presentato manifestandomi l'intenzione di fare a gara per chi ha più fascicoli sulla scrivania (e lo stesso dicasi per Miss Perfezione appartenente ad un mondo - fatto peraltro di scarpe bellissime e tubini che vestono divinamente - destinato a non incontrarsi mai con quello della dott.ssa Nunzia. E anche se si dovessereo incontrare ovviamente vince facile Miss Perfezione).
 ...alle nuove abitudini, alla bicicletta e all'illusione che prima o poi tutto questo pedalare questi 10 minuti di pedalata al giorno mi avrebbero regalato un bel culo sodo.
Eravamo rimasti alla promessa di dedicare più tempo alla cucina, cimentandomi con qualcosa di nuovo onde evitare di mangiare riso basmati con verdure per i prossimi tre mesi-
Eravamo rimasti a una Treviso roccaforte della Lega. Poi ci sono state le elezioni amministrative e puff... sparita. Alleluja.
Eravamo rimasti a un tubino nero nel quale - sempre secondo le mie illusioni - sarei riuscita ad entrare comodamente, senza sembrare un insaccato, prima dell'estate. L'estate si è fatta attendere, di tempo ne ho avuto anche più del previsto ma il tubino, con tanto di cartellino ancora su, è passato dritto dritto (senza mai vedere la luce) in quella parte della cabina armadio destinata ai "Riprovami con 5 chili in meno e sarai più fortunata".
Eravamo rimasti che, insomma, avevo un blog e che è ora arrivato il momento di ricominciare a fare le cose per benino.
Let's go!

martedì 4 giugno 2013

La solitudine della povera Bri - atto II

Collega Preferito - su sollecito - ha risposto alla mia richiesta di aiuto invitandomi a smettere di fare la diva del muto. Tradotto: mettiti buona e finiscila di lamentarti. Stessa cosa che mi dice già Mr. M...
E io che immaginavo che qualcuno sarebbe venuto a salvarmi su un cavallo bianco sguainando la spada o, se proprio era chiedere troppo, in utilitaria con un codice di procedura civile in mano...


PS: E comunque le dive del muto avevano fascino da vendere (così per dire eh...).


lunedì 3 giugno 2013

La solitudine della povera Bri

Quella delle due colleghe con cui parlavo un po' di più (tipo 4 minuti al giorno contro i 2,5 che é il tempo massimo che riesco a sopportare l'altra) oggi ha comunicato che ha deciso di andarsene. E se ne é andata. Da subito.
Domani arriva uno nuovo, un super secchione pare. Io non ho mica capito cosa é successo eh. Fatto sta che da domani mi toccano una dottoressa che mi sta sulle palle e un genio incompreso.
Collega Preferito, ti prego, dove sei?