venerdì 8 gennaio 2016

Certe cose non cambiano mai: la mia taglia è una di quelle

Prima delle feste appena finite mi sono state consegnate le foto del matrimonio.
Poi è stata la volta del video regalatomi dai cugini.
Sarò onesta: ero bellissima. Non strafiga artefatta, intendo proprio bella bella.
I boccoli che sfidavano la legge di gravità, un trucco che neanche con photoshop (Giulia, che il cielo di benedica sempre!) e le curve strizzate nei punti giusti.
Con quel figurino pensare che fosse giunto il momento di modificare il sottotitolo del blog in #cronachediunachefinalmenteportala44 è stato più che naturale.
L'acquisto di un paio di cosucce di taglia M (per onestà in tessuto elasticizzato, ma pur sempre M) ha rafforzato questa idea.
Poi sono arrivate le calze della Befana: non una, due (sì, la settimana prossima facciamo 35 anni...).
Cioccolata, zuccheri vari, dolciumi e caramelle di ogni gusto, forma, colore e conservante: roba per un tripudio di brufoli e un tasso glicemico alle stelle da qui alla colomba pasquale.
Ma io sono stata brava e ho riposto tutto nel pensile più alto della cucina con la convinzione speranza che il "che palle, non ci arrivo, mi serve lo sgabello" faccia da deterrente.
E, anche qui fiera di me, ho visto la modifica del sottotitolo sempre più vicina.


Di nascosto però ho preso qualche cioccolatino e me lo sono messo, per comodità e nel caso di improvvisi cali di zuccheri, nel cassetto del comodino accanto al letto.

E ho pensato che forse per il momento è meglio se il sottotitolo lo lascio com'è.

3 commenti:

  1. tutti possono essere 44... solo le migliori sanno essere 46!

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  2. Chi ha misurato la taglia nel gran giorno? Credo proprio nessuno, eri una favola di tuo, quindi non pensarci!

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  3. io non avrò pace finché tutte le forme di dolciume non spariranno da ogni angolo della casa puttanalarana!

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